Resti di un tempio dedicato a Iside sotto San Firenze
A pochi passi da piazza della Signoria, in direzione piazza Santa Croce, si innalza l’imponente complesso barocco di San Firenze, comprendente chiesa, oratorio e convento dedicati a San Filippo Neri. Il convento ha avuto a lungo la funzione di tribunale ed è adesso parzialmente occupato dal ‘Centro internazionale per le arti dello spettacolo Franco Zeffirelli’.
Scavi archeologici hanno interessato l’area del complesso a partire dalla seconda metà del Settecento, epoca della fondazione del convento; in particolare tutta la zona tra Palazzo Vecchio e la basilica di Santa Croce fu oggetto di accurate indagini nel periodo di Firenze capitale e negli anni successivi, quando si rese necessaria la risistemazione del sistema fognario urbano lungo Borgo dei Greci.
Questa via ricalca il tracciato di una strada sepolcrale romana che dal teatro conduceva fuori dalle mura verso l’anfiteatro; una via fiancheggiata da sepolcri, su cui si affacciava anche un tempietto dedicato ad una divinità particolare, decisamente ‘esotica’, del pantheon romano: Iside.
Il culto di Iside
Il culto di Iside arrivava dall’Egitto; importato a Roma nel I sec. a.C., conobbe momenti di grande adesione, come al tempo Giulio Cesare e Marco Antonio (per l’ovvia influenza di Cleopatra), alternati a fasi di messa al bando e persecuzione, fino alla definitiva ufficializzazione avvenuta in epoca flavia (69-96 d.C.).
Dea madre, dea della natura e della fecondità, legata all’elemento acqua e alla navigazione, Iside fu assimilata ad altre divinità femminili già esistenti e fu rappresentata in maniera diversa rispetto alla dea egizia, pur mantenendone alcuni attributi.
Templi dedicati a Iside furono costruiti praticamente in tutte le città dell’impero romano, inclusa l’antica Florentia. Purtroppo non conosciamo l’esatta collocazione del nostro tempietto, che doveva risalire al II sec. d.C., e possiamo solo immaginarne la pianta e l’alzato, ma è ormai certo che esistesse e si trovasse nell’area dove molti secoli dopo sarà costruito il complesso di San Firenze.
Cosa resta del tempietto
Ma cosa resta del tempio di Iside? Durante i vari scavi (l’ultimo avvenuto pochi anni fa, a inizio 2009) sono stati rinvenuti moltissimi frammenti di parti architettoniche, colonne tortili, capitelli e pavimenti, in marmi bianchi e policromi. Inoltre – e questo è stato fondamentale per l’identificazione – il terreno ha restituito delle iscrizioni dedicatorie a Iside, adesso conservate, insieme agli altri materiali, in una zona nel cortile del Museo Archeologico Nazionale di Firenze (il cosiddetto ‘Cortile dei Fiorentini’).
Un motivo in più per visitare questo museo che non è mai troppo affollato, pur essendo ricchissimo di reperti straordinari.